di tutte le volte che ritorno bambina
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28 Settembre 2017Il salento pullula di fiere e mostre mercato che un tempo erano squisitamente agricole ma che, col tempo, hanno saputo e voluto evolversi per sopravvivere alla mannaia del tempo. Una di queste è la fiera di Calimera dedicata alla Madonna di Costantinopoli nata nel 1900 la cui storia è la dimostrazione della forza resiliente di un piccolo centro salentino che non vuole perdere la propria identità.
Oggi è un’occasione per incontrare produttori locali di specialità alimentari a km0, piccoli artigiani e per gustare le meraviglie culinarie che si possono creare con la patata zuccarrina, prodotto agroalimentare che identifica Calimera in tutto il Salento e non solo. Ma quella che vediamo oggi è la seconda vita, o forse anche terza, così come mi racconta Vito Bergamo, del circolo culturale Ghetonia e custode della storia antica e recente della cittadina grika salentina.
Nata inzialmente come fiera dell’agricoltura la fiera della Madonna di Costantinopoli, dopo un’interruzione dovuta alla seconda guerra mondiale, rinasce per la seconda volta negli anni ’50 come appuntamento fisso della prima domenica di settembre dedicato al commercio dei cavalli. In quegli anni, racconta Vito, gli zingari arrivavano il sabato prima della fiera e accendendo dei falò suonavano e ballavano in attesa della domenica.
Con l’arrivo dei primi camion negli anni ’60, l’attrazione della fiera di Calimera venne scemando gradatamente fino a diventare alla pari di un semplice mercato della prima domenica di settembre, situazione che perdurò fino al 1993. Da qui la seconda rinascita con l’impegno dell’amministrazione comunale del tempo e dello stesso Vito Bergamo, allora presidente dell’A.C.E.A – Associazione Calimerese Esercenti Artigiani, con cui la fiera riprese vigore e lustro fino alla vigilia degli anni 2000.
Nuovamente in bilico tra il rischio di estinzione e lo spirito resiliente, la terza vita della fiera della Madonna di Costantinopoli parte dai giorni nostri, nel 2016, con l’impegno di tutta la comunità, amministrazione, volontari, pro -loco, associazioni ed espositori locali, insieme per una scommessa: quella di coniugare tradizione e innovazione con un format tutto nuovo che scommette sull’ecosostenibile e valorizza i prodotti locali.
E trattandosi di una scommessa, noi incrociamo le dita perchè diventi una vittoria non solo per Calimera ma per tutto il Salento.