Il miele in favo per la riqualificazione urbana e sociale con il progetto Api-rEvolution

Non tutti sanno che la periferia di Lecce custodisce un dolce, dolcissimo, segreto.

Nei palazzi della zona 167, di recente oggetto di una interessante riqualificazione urbana e creativa, vivono delle persone decise a far rinascere il proprio quartiere. Donne e uomini, con l’intento comune di rendere più accoglienti gli spazi e più funzionali i servizi di zona, hanno dato vita all’associazione “167 rEvolution“, realizzando un piccolo grande miracolo.

Con l’avvio del piano Cantieri Innovativi di antimafia sociale LEF 167 POR Puglia, infatti, sono stati attivati alcuni laboratori utili alla crescita umana e professionale degli abitanti del “Quartiere Stadio”. Uno di questi laboratori, grazie al progetto Api-rEvolution e in collaborazione con l’ Associazione Villeggiatura in panchina, ha dato vita all’apiario urbano. Al momento sono 10 gli abitanti del quartiere, formati in un laboratorio di apicoltura urbana e coordinati da Daniela De Donatis, partecipante al progetto e promotrice dell’iniziativa, che si dedicano alla produzione del “Miele di San Giovanni“: il nome deriva dallo spazio del Complesso Chiesa di San Giovanni Battista che ospita il progetto.
A meno di un anno dall’inizio della sua attività, l’apiario urbano di Lecce ha messo in barattolo il risultato dell’impegno, della passione e della pazienza degli abitanti del quartiere. Anche se in quantità minime, il miele in favo dell’apiario ha già conquistato il palato di chi ne ha degustato la dolcezza. I vasetti prodotti, infatti, presentano al loro interno parte del favo originale, cioè del tipico gruppo di celle costruito dalle api per conservare miele e polline. Il miele in favo è quindi il miele nella sua forma più grezza, più pura e quindi più naturale, in quanto non lavorata. I più golosi gustano anche il favo utilizzandolo come dolcificante o dolce merenda, apprezzandone così il sapore più autentico.